Novembre 2025
🍁 NOVEMBRE 2025 – Analisi Climatica e Proiezioni Sinottiche
🔎 DINAMICHE STAGIONALI: ESPLORANDO ANOMALIE E SCENARI FUTURI
🔎 DINAMICHE STAGIONALI: ESPLORANDO ANOMALIE E SCENARI FUTURI
🌍 Rubrica sulle tendenze climatiche stagionali in Italia con mappe delle anomalie meteorologiche.
🌀 NOVEMBRE 2025 – Previsioni e Tendenze in Italia e Nord Italia
📍 Aggiornamento a cura della redazione meteo | Ultimo aggiornamento: 29 ottobre 2025
📆 Novembre 2025
Il mese di novembre rappresenta un momento cruciale di transizione stagionale verso l’inverno. Le ultime elaborazioni modellistiche delineano un quadro dominato da dinamiche atmosferiche piuttosto complesse, con segnali di variabilità spiccata e presenza alternata di fasi anticicloniche e impulsi instabili.
L’analisi si basa su ensemble stagionali (CFSv2, ECMWF), climatologia recente 1991–2020, e sugli andamenti degli indici teleconnettivi emisferici (ENSO, QBO, NAO, AO).
L’analisi si basa su ensemble stagionali (CFSv2, ECMWF), climatologia recente 1991–2020, e sugli andamenti degli indici teleconnettivi emisferici (ENSO, QBO, NAO, AO).
📊 Scenario generale e dinamica atmosferica attesa
📆Settembre 2025 ha confermato l’impostazione attesa dalle proiezioni stagionali, configurandosi come altamente variabile e dinamico. Si sono alternati richiami caldi di matrice subtropicale e impulsi instabili nord-atlantici, con passaggi perturbati rapidi ma incisivi, accompagnati da precipitazioni localmente intense e sbalzi termici marcati. Il contesto generale ha mostrato una configurazione pienamente autunnale già dalla seconda decade, con episodi temporaleschi diffusi e un progressivo raffreddamento nella fase finale del mese.
📆Ottobre 2025 ha rispettato fedelmente la linea di tendenza tracciata nelle scorse settimane. Il mese è stato influenzato da una circolazione emisferica di tipo La Niña debole (ENSO–), che ha favorito la prevalenza di campi anticiclonici nel cuore dell’Europa, alternati a fasi instabili brevi ma incisive.
Nella prima metà del mese si sono registrate condizioni in prevalenza stabili e miti, mentre tra la seconda e la terza decade si è assistito a un aumento dell’instabilità, soprattutto sulle regioni centro-settentrionali, con passaggi perturbati associati a rovesci e temporali.Nel complesso, ottobre si è rivelato termicamente sopra media, specie nei valori massimi, ma con segnali precoci di raffreddamento a ridosso dell’ultima settimana, in concomitanza con l’attivazione di correnti nordorientali.
In sintesi, il bimestre settembre–ottobre ha pienamente confermato l’impostazione barica delineata nei precedenti outlook stagionali: autunno dinamico, con fasi stabili prolungate ma facilmente interrotte da affondi instabili nordoccidentali, spesso rapidi ma capaci di determinare fenomeni di rilievo, soprattutto in area padana e sul versante adriatico.
📆 Dopo un ottobre anticiclonico ma con segnali di riattivazione instabile a fine mese, novembre sembra avviarsi lungo un tracciato più ondulato e dinamico, con maggiore coinvolgimento delle latitudini meridionali.
Le attuali elaborazioni modellistiche convergono su uno scenario dominato da una circolazione prevalente nordoccidentale, con strappi perturbati in discesa dal Nord Atlantico verso il bacino del Mediterraneo.
📆 Dopo un ottobre anticiclonico ma con segnali di riattivazione instabile a fine mese, novembre sembra avviarsi lungo un tracciato più ondulato e dinamico, con maggiore coinvolgimento delle latitudini meridionali.
Le attuali elaborazioni modellistiche convergono su uno scenario dominato da una circolazione prevalente nordoccidentale, con strappi perturbati in discesa dal Nord Atlantico verso il bacino del Mediterraneo.

Carta delle anomalie mensili sull’Italia: sintesi delle principali deviazioni climatiche attese su scala locale.
🧭 Comparazione con l’outlook precedente
La previsione conferma un’evoluzione coerente con l’impostazione delineata nelle scorse settimane: dopo un ottobre instabile nella fase iniziale e più mite/stabile in seguito, novembre si preannuncia dinamico, con la ripresa di correnti nordoccidentali e sbalzi termici frequenti.
TENDENZA METEO – NOVEMBRE 2025 AL NORD ITALIA:
🗓️ Evoluzione sinottica attesa sul Nord Italia
📍 Prima decade (1–10 novembre)
Il mese potrebbe aprirsi con venti sostenuti di direzione nordoccidentale e precipitazioni irregolari concentrate tra Est Piemonte, Emilia occidentale e Triveneto, accompagnate da nevicate a partire dai 900–1200 metri sulle Alpi.
Successivamente, tra il 3 e il 6, è atteso un miglioramento del tempo sul Nord-Ovest, con condizioni più stabili e soleggiate, accompagnate da temperature miti per il periodo.
Il mese potrebbe aprirsi con venti sostenuti di direzione nordoccidentale e precipitazioni irregolari concentrate tra Est Piemonte, Emilia occidentale e Triveneto, accompagnate da nevicate a partire dai 900–1200 metri sulle Alpi.
Successivamente, tra il 3 e il 6, è atteso un miglioramento del tempo sul Nord-Ovest, con condizioni più stabili e soleggiate, accompagnate da temperature miti per il periodo.
📍 Seconda decade (11–20 novembre)
Dall’8 al 10 novembre le condizioni meteo tornerebbero a farsi più dinamiche, con un calo termico associato a correnti settentrionali e instabilità sparsa sui settori orientali.
Dall’11 al 15 il tempo tenderà a stabilizzarsi nuovamente, con dominio anticiclonico e cieli in prevalenza sereni.
A fine decade è prevista una rotazione delle correnti dai quadranti meridionali, preludio a un nuovo impulso perturbato atteso dal 16 al 18 novembre, in ingresso da Nordovest.
In tale fase, potrebbero manifestarsi rovesci anche intensi su gran parte del Nord, con neve in calo fin verso i 900 metri, soprattutto sulle Alpi orientali.
Dall’8 al 10 novembre le condizioni meteo tornerebbero a farsi più dinamiche, con un calo termico associato a correnti settentrionali e instabilità sparsa sui settori orientali.
Dall’11 al 15 il tempo tenderà a stabilizzarsi nuovamente, con dominio anticiclonico e cieli in prevalenza sereni.
A fine decade è prevista una rotazione delle correnti dai quadranti meridionali, preludio a un nuovo impulso perturbato atteso dal 16 al 18 novembre, in ingresso da Nordovest.
In tale fase, potrebbero manifestarsi rovesci anche intensi su gran parte del Nord, con neve in calo fin verso i 900 metri, soprattutto sulle Alpi orientali.
📍 Terza decade (21–30 novembre)
Periodo inizialmente più stabile, ma con nuovi segnali di instabilità tra il 23 e il 24, localizzati su basso Piemonte, Romagna e Friuli-Venezia Giulia.
In questa fase è previsto un nuovo calo termico per l’ingresso di correnti più fredde dai quadranti orientali, che potrebbero favorire condizioni notturne più rigide e prime brinate estese, specie nelle aree di pianura.
Gli ultimi giorni del mese si preannunciano più tranquilli, con cieli sereni o poco nuvolosi e temperature minime inferiori alla media, in un contesto tipicamente tardo-autunnale.
Periodo inizialmente più stabile, ma con nuovi segnali di instabilità tra il 23 e il 24, localizzati su basso Piemonte, Romagna e Friuli-Venezia Giulia.
In questa fase è previsto un nuovo calo termico per l’ingresso di correnti più fredde dai quadranti orientali, che potrebbero favorire condizioni notturne più rigide e prime brinate estese, specie nelle aree di pianura.
Gli ultimi giorni del mese si preannunciano più tranquilli, con cieli sereni o poco nuvolosi e temperature minime inferiori alla media, in un contesto tipicamente tardo-autunnale.
✅ Sintesi mensile
Novembre al Nord si configura come un mese ventoso, termicamente altalenante, con fasi perturbate brevi ma incisive, alternate a pause anticicloniche più miti.
Il Nord-Ovest potrebbe risultare relativamente più asciutto, mentre le aree orientali saranno maggiormente esposte a instabilità e contrasti termici più marcati.
Novembre al Nord si configura come un mese ventoso, termicamente altalenante, con fasi perturbate brevi ma incisive, alternate a pause anticicloniche più miti.
Il Nord-Ovest potrebbe risultare relativamente più asciutto, mentre le aree orientali saranno maggiormente esposte a instabilità e contrasti termici più marcati.

Carta delle anomalie termiche a 850 hPa (1500 m) previste dal modello CFSv2 per ottobre 2025.
🌍 Tendenza stagionale Italia
🌐 Outlook tardo autunno e semestre freddo 2025/2026
📉 Le attuali condizioni teleconnettive mostrano:
• ENSO: tendenza a fase negativa (Niña debole), con aumento di instabilità emisferica
• QBO: negativa → Vortice Polare potenzialmente più disturbabile
• NAO/AO: fase tendenzialmente neutra o debolmente negativa
• B&D circulation: trasporto favorevole di ozono verso il polo, possibile carburante per disturbi invernali
• MJO: possibile fase attiva in area tropicale, con effetti di rallentamento del VP e irruzioni fredde più probabili da gennaio
• ENSO: tendenza a fase negativa (Niña debole), con aumento di instabilità emisferica
• QBO: negativa → Vortice Polare potenzialmente più disturbabile
• NAO/AO: fase tendenzialmente neutra o debolmente negativa
• B&D circulation: trasporto favorevole di ozono verso il polo, possibile carburante per disturbi invernali
• MJO: possibile fase attiva in area tropicale, con effetti di rallentamento del VP e irruzioni fredde più probabili da gennaio
🌐 Situazione teleconnettiva e prospettive per il semestre freddo 2025/2026
L’avvicinamento al semestre invernale è accompagnato da segnali interessanti su scala emisferica, che meritano un monitoraggio approfondito per delineare i possibili scenari evolutivi tra fine autunno e inizio inverno.
L’avvicinamento al semestre invernale è accompagnato da segnali interessanti su scala emisferica, che meritano un monitoraggio approfondito per delineare i possibili scenari evolutivi tra fine autunno e inizio inverno.
Le condizioni attuali indicano una fase ENSO negativa (Niña debole) già in atto, con valori in raffreddamento nel Pacifico equatoriale orientale. Questo tipo di configurazione, se mantenuta, tende storicamente a favorire una maggiore instabilità a latitudini mediterranee, specialmente nella seconda parte dell’inverno.
In parallelo, si osserva una fase negativa della QBO (Quasi-Biennal Oscillation), elemento che potrebbe contribuire a rendere meno compatto il Vortice Polare stratosferico (VP), aumentando così la probabilità di disturbi troposferici a carattere meridiano, in grado di favorire afflussi freddi verso l’Europa centro-meridionale.
Un altro elemento chiave è il raffreddamento del settore nord-atlantico, che potrebbe contribuire all’attivazione di pattern di blocco barico, favorendo fasi anticicloniche persistenti a latitudini elevate e discese fredde meridiane sul comparto mediterraneo.
Da seguire con particolare attenzione anche l’evoluzione della Brewer–Dobson circulation, il meccanismo che regola il trasporto di ozono verso i poli. Quest’ultimo potrebbe diventare un fattore cruciale per eventuali processi di riscaldamento stratosferico nel cuore dell’inverno, soprattutto tra gennaio e febbraio 2026, aumentando la possibilità di eventi dinamici capaci di disturbare significativamente il VP.
Parallelamente, la MJO (Madden–Julian Oscillation) mostra segnali di possibile attivazione nel settore tropicale marittimo: qualora si propagasse efficacemente verso la fascia extratropicale, potrebbe fornire ulteriore carburante troposferico per alimentare attività d’onda su scala planetaria, con conseguenti scambi meridiani e riduzione della stabilità del Vortice.
🧭 In sintesi, la prima parte del semestre invernale potrebbe essere caratterizzata da una struttura barica ancora compatta e dinamica, ma con potenziali segnali di maggiore disturbo nella seconda parte della stagione, in particolare tra fine gennaio e febbraio. Tutto ciò potrebbe tradursi in occasioni più favorevoli per irruzioni fredde di una certa rilevanza, specie sull’Europa centro-meridionale e sul bacino del Mediterraneo.
🧊 Tendenza generale per l’inverno 2025/26
Tutto lascia pensare a una stagione fredda con maggiore variabilità atmosferica e possibilità di blocchi barici significativi, specie nella seconda parte. La fase iniziale potrebbe essere ancora dominata da strutture bariche stabili e persistenti, ma soggette a rapidi disturbi dinamici.
Tutto lascia pensare a una stagione fredda con maggiore variabilità atmosferica e possibilità di blocchi barici significativi, specie nella seconda parte. La fase iniziale potrebbe essere ancora dominata da strutture bariche stabili e persistenti, ma soggette a rapidi disturbi dinamici.
🧊 Tendenza generale per l’inverno 2025/26
Tutto lascia pensare a una stagione fredda con maggiore variabilità atmosferica e possibilità di blocchi barici significativi, specie nella seconda parte. La fase iniziale potrebbe essere ancora dominata da strutture bariche stabili e persistenti, ma soggette a rapidi disturbi dinamici.
Tutto lascia pensare a una stagione fredda con maggiore variabilità atmosferica e possibilità di blocchi barici significativi, specie nella seconda parte. La fase iniziale potrebbe essere ancora dominata da strutture bariche stabili e persistenti, ma soggette a rapidi disturbi dinamici.
✍️ Nota tecnica – Novembre 2025
Le proiezioni per novembre 2025 sono state elaborate integrando:
• dati ensemble da ECMWF Monthly Outlook e simulazioni stagionali CFSv2,
• confronto con le medie climatologiche WMO 1991–2020 (riferimento internazionale),
• analisi rispetto al dataset locale MeteoCantù 2007–2025, utile per la contestualizzazione delle anomalie su scala brianzola e lombarda,
• contributi da reti di osservazione regionale (ARPA) e prodotti satellitari multisorgente,
• aggiornamenti dinamici su indici teleconnettivi emisferici, tra cui:
– ENSO in fase negativa (Niña debole),
– QBO negativa (propensione a un VP meno compatto),
– NAO/AO prossimi alla neutralità o debolmente negativi,
– IOD positivo (in attenuazione),
– B&D circulation in fase attiva, con trasporto di ozono verso i poli,
– MJO potenzialmente attiva in fase tropicale, con implicazioni troposferiche sul Mediterraneo.
Le proiezioni per novembre 2025 sono state elaborate integrando:
• dati ensemble da ECMWF Monthly Outlook e simulazioni stagionali CFSv2,
• confronto con le medie climatologiche WMO 1991–2020 (riferimento internazionale),
• analisi rispetto al dataset locale MeteoCantù 2007–2025, utile per la contestualizzazione delle anomalie su scala brianzola e lombarda,
• contributi da reti di osservazione regionale (ARPA) e prodotti satellitari multisorgente,
• aggiornamenti dinamici su indici teleconnettivi emisferici, tra cui:
– ENSO in fase negativa (Niña debole),
– QBO negativa (propensione a un VP meno compatto),
– NAO/AO prossimi alla neutralità o debolmente negativi,
– IOD positivo (in attenuazione),
– B&D circulation in fase attiva, con trasporto di ozono verso i poli,
– MJO potenzialmente attiva in fase tropicale, con implicazioni troposferiche sul Mediterraneo.
👉 L’attendibilità delle proiezioni resta media, con margini di revisione nelle prossime settimane, in particolare in caso di modifiche improvvise della struttura barica atlantica o di variazioni nella propagazione tropicale della MJO verso la fascia extratropicale.
📑 Legenda indici e sigle meteorologiche 🌀
🌊 Indici teleconnettivi
- ENSO (El Niño–Southern Oscillation) – Include El Niño (fase calda, ONI ≥ +0.5 °C) e La Niña (fase fredda, ONI ≤ −0.5 °C).
- NAO – Δ pressione Azzorre–Islanda. NAO+: jet teso; NAO−: flusso ondulato/affondi.
- AO – Oscillazione Artica. AO+: freddo confinato; AO−: scambi meridiani/irruzioni.
- QBO – Inversione venti stratosferici equatoriali ~14 mesi (ciclo ~28 mesi).
- IOD – Differenza SST ovest–est Indiano. IOD+: ovest più caldo; IOD−: opposto.
- MJO – Onde convettive tropicali 30–60 giorni.
📊 Parametri dinamici e diagnostici
- VP – Vorticità Potenziale o Pressione di vapore.
- CAPE / MLCAPE – Energia convettiva disponibile.
- CIN – Inibizione convettiva (“coperchio”).
- Shear (0–6 km / 0–1 km) – Variazione vento con quota.
- PWAT / TPW – Acqua precipitabile totale.
- LI – Lifted Index (negativo = instabilità).
- T850 / T500 – Isoterme a 850/500 hPa.
- Z500 / GPT 500 – Geopotenziale a 500 hPa.
- SLP – Pressione al livello del mare.
- QPF – Precipitazione prevista.
- LCL / LFC / Θe – Livelli convettivi / energia-umidità.
⛈️ Fenomeni e configurazioni
- Downburst – Raffiche lineari da downdraft violento.
- Jet stream ondulato – Getto con onde di Rossby.
- Goccia fredda / Cut-off – Minimo freddo isolato in quota.
- Saccatura / Affondo – Intrusione fredda verso sud.
- Promontorio subtropicale (africano) – Rimonta calda/afa.
- Prefrontale – Fase mite/ventosa pre-fronte.
- Linea di convergenza – Trigger convettivo nei bassi strati.
- Stau / Ombra pluviometrica – Sollevamento / ricaduta.
- Föhn – Ventilazione secca e calda sottovento.
- Derecho / Bow echo – Linee temporalesche con danni estesi.
📡 Modelli numerici di previsione
- ECMWF – modello europeo del Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine, tra i più affidabili per medio termine (fino a 10–15 giorni).
- GFS (Global Forecast System) – modello americano NOAA, previsioni globali fino a 16 giorni.
- CFS (Climate Forecast System) – modello stagionale NOAA, usato per proiezioni mensili e stagionali.
- ICON (Icosahedral Nonhydrostatic) – modello tedesco DWD, utilizzato su scala globale ed europea.
- UKMO – modello inglese del Met Office, spesso usato per confronti sinottici a medio termine.
- GEM (Global Environmental Multiscale Model) – modello canadese (CMC), utilizzato per confronti con ECMWF e GFS.
📝 Note aggiuntive
- B & D – Non è una sigla unica. B = “Below normal”; D = abbreviazioni varie (Day, Dew Point…).
- Climatologia di riferimento – Normale WMO 1991–2020.