Inverno 2025
🌍 "TRA EQUINOZI E INCERTEZZE: L’AUTUNNO CHE VERRÀ"
Inverno 2025 – Proiezioni stagionali e quadro teleconnettivo (La Niña, NAO/AO, QBO) con focus su Italia e Lombardia
🌍 Rubrica sulle tendenze climatiche stagionali in Italia con mappe delle anomalie meteorologiche.
❄️ INVERNO 2025 – Previsioni e Tendenze in Italia e Nord Italia
📍 Aggiornamento a cura della redazione meteo | Ultimo aggiornamento: 21 dicembre 2025
Le proiezioni stagionali integrano ensemble modellistici (ECMWF, GFS/CFS), climatologia 1991–2020 e principali indici teleconnettivi (ENSO, NAO, AO, QBO), con validazione sul dataset MeteoCantù 2007–2025.
📊 Scenario generale – Inverno 2025–2026 (fase di avvio)
L’inverno 2025–2026 si è avviato in un contesto dinamico e prevalentemente oceanico, con una circolazione atlantica attiva e un getto mediamente disteso alle medie latitudini europee.
L’assetto barico favorisce un’alternanza tra passaggi perturbati rapidi, fasi più ventilate e brevi rimonte anticicloniche, senza configurazioni di blocco persistenti.
L’assetto barico favorisce un’alternanza tra passaggi perturbati rapidi, fasi più ventilate e brevi rimonte anticicloniche, senza configurazioni di blocco persistenti.
Il quadro teleconnettivo aggiornato evidenzia:
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ENSO → La Niña debole, associata a una maggiore variabilità del flusso atlantico e a ondulazioni del getto in grado di veicolare impulsi freddi episodici verso l’Europa;
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NAO/AO prevalentemente neutre o debolmente positive, indicatrici di una circolazione inizialmente più zonale, con fasi miti alternate a temporanei cedimenti del getto;
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QBO negativa (QBO−), fattore favorevole a una minore compattezza del Vortice Polare nel medio periodo;
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Vortice Polare in fase di strutturazione, ancora non pienamente consolidato nelle prime settimane invernali.
👉 Implicazioni per Nord Italia e Lombardia:
l’avvio dell’inverno è caratterizzato da una prevalenza di impulsi atlantici rapidi, con precipitazioni più frequenti sui settori alpini e prealpini e pause più asciutte in pianura, spesso accompagnate da ventilazione favonica. Le temperature risultano in media o lievemente superiori alla norma nelle fasi zonali, con raffreddamenti temporanei in occasione di affondi freddi nord-occidentali o nord-orientali.
l’avvio dell’inverno è caratterizzato da una prevalenza di impulsi atlantici rapidi, con precipitazioni più frequenti sui settori alpini e prealpini e pause più asciutte in pianura, spesso accompagnate da ventilazione favonica. Le temperature risultano in media o lievemente superiori alla norma nelle fasi zonali, con raffreddamenti temporanei in occasione di affondi freddi nord-occidentali o nord-orientali.
🌐 Quadro teleconnettivo – assetto invernale aggiornato
Il quadro teleconnettivo a inizio inverno 2025–2026 evidenzia una configurazione prevalentemente oceanica e zonale, con dinamiche tipiche della fase iniziale stagionale:
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ENSO: presenza di una La Niña debole, che favorisce una maggiore variabilità del flusso atlantico senza implicare automaticamente irruzioni fredde sull’Europa;
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NAO/AO: indici prevalentemente neutri o debolmente positivi, indicativi di una circolazione zonale attiva, con getto teso e passaggi perturbati rapidi;
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QBO: in fase negativa (QBO−), fattore che potrebbe favorire una maggiore suscettibilità del Vortice Polare a disturbi d’onda nel corso della seconda parte dell’inverno;
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Vortice Polare: attualmente in fase di strutturazione e raffreddamento, ancora relativamente compatto alle alte latitudini, con possibili segnali di maggiore instabilità solo nel medio periodo;
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Circolazione Brewer–Dobson: parametro chiave da monitorare, in quanto un suo rafforzamento potrebbe contribuire a un raffreddamento stratosferico più marcato e a una successiva risposta troposferica tra gennaio e febbraio.
👉 Sintesi: l’avvio dell’inverno 2025–2026 è dominato da una circolazione zonale atlantica, con margini per evoluzioni più fredde solo nel prosieguo stagionale, qualora il Vortice Polare dovesse subire indebolimenti significativi.
📈 Sintesi tecnica stagionale (chiusura Autunno 2025)
Nel complesso, l’autunno 2025 ha confermato:
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una stagione dinamica e variabile;
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assenza di blocchi prolungati;
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precipitazioni irregolari ma localmente abbondanti, soprattutto su Prealpi e Orobie;
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temperature lievemente sopra media nelle pause anticicloniche, più fresche durante i passaggi perturbati.
La combinazione La Niña debole + QBO− + NAO oscillante ha prodotto un autunno più mobile rispetto al 2023–24, senza eccessi persistenti.
📌 Implicazioni per Lombardia e Nord Italia (fase iniziale invernale)
Precipitazioni:
attività perturbata concentrata tra fine dicembre e prima parte di gennaio, con accumuli più significativi sulla fascia prealpina e alpina; pause asciutte e favoniche sulle pianure nelle fasi post-frontali.
attività perturbata concentrata tra fine dicembre e prima parte di gennaio, con accumuli più significativi sulla fascia prealpina e alpina; pause asciutte e favoniche sulle pianure nelle fasi post-frontali.
Temperature:
valori generalmente prossimi alla norma o lievemente superiori nelle fasi zonali; cali termici più marcati in occasione di affondi freddi nord-occidentali o nord-orientali.
valori generalmente prossimi alla norma o lievemente superiori nelle fasi zonali; cali termici più marcati in occasione di affondi freddi nord-occidentali o nord-orientali.
Pattern dominante:
prevalenza di impulsi atlantici rapidi, alternati a temporanee rimonte anticicloniche; possibili episodi favonici sul Nord-Ovest e sulle valli alpine.
prevalenza di impulsi atlantici rapidi, alternati a temporanee rimonte anticicloniche; possibili episodi favonici sul Nord-Ovest e sulle valli alpine.
🔮 Evoluzione dell’Inverno 2025–2026 – fase iniziale e prospettive
L’ingresso nella stagione invernale 2025–2026 è avvenuto in un contesto dinamico e progressivamente oceanico.
Tra la fine di novembre e la prima parte di dicembre si sono osservati ingressi freddi e fasi instabili, coerenti con un Vortice Polare inizialmente vulnerabile e non pienamente strutturato.
Tra la fine di novembre e la prima parte di dicembre si sono osservati ingressi freddi e fasi instabili, coerenti con un Vortice Polare inizialmente vulnerabile e non pienamente strutturato.
Dalla metà di dicembre si è invece affermata una maggiore influenza della circolazione zonale atlantica, con NAO prevalentemente positiva, responsabile di fasi più miti, ventilate e spesso perturbate sul comparto europeo, alternate a pause anticicloniche temporanee.
L’evoluzione della parte centrale e finale dell’inverno dipenderà in larga misura da:
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modulazione della MJO, in grado di influenzare l’ampiezza delle onde planetarie;
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comportamento della circolazione Brewer–Dobson, che potrebbe favorire un raffreddamento stratosferico più marcato;
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risposta del Vortice Polare, potenzialmente suscettibile a disturbi d’onda tra gennaio e febbraio.
👉 In sintesi: l’inverno 2025–2026 si presenta avviato su basi prevalentemente oceaniche e zonali, ma con margini aperti a possibili riassetti barici e a scenari più freddi nel prosieguo stagionale, qualora il Vortice Polare dovesse subire indebolimenti significativi.
✍️ Nota tecnica
Le proiezioni per l’autunno 2025 e l’avvio dell’inverno 2025–2026 sono state elaborate integrando:
- dati ensemble ECMWF Seasonal e GFS/CFS;
- confronto con medie climatologiche WMO 1991–2020;
- dataset MeteoCantù 2007–2025 per la contestualizzazione locale;
- analisi ENSO, NAO, AO, QBO, IOD e osservazioni satellitari;
- validazione tramite reti regionali (ARPA Lombardia, MeteoNetwork).
L’attendibilità media stimata si attesta tra 50 e 60%, con variabilità crescente nel medio–lungo termine.
📑 Consulta la → Legenda indici e sigle meteorologiche